Lo sci a Civago - 2

11. Cambio di disciplina Appenninia 1968 - arrivo degli impianti
Con gli anni sessanta e il cambiamento economico e sociale del "boom" in tutta l'Italia, i migliori fondisti abbandonarono, uno dopo l'altro, il paese per emigrare in cerca di lavoro e, di conseguenza lasciarono l'attività agonistica. Civago e la montagna si svuotarono a favore delle aree più ricche ed avanzate: Genova, Milano, il comprensorio ceramico dell'Emilia, la Toscana, dove già tanti civaghini andavano a portare le pecore per la transumanza nel periodo invernale. L'emigrazione si rivolse anche oltre i confini nazionali: nelle miniere del Belgio, in Svizzera, dove era presente una comunità civaghina quasi interamente concentrata nella città di Ginevra, addirittura oltreoceano. Molti rimasero nei luoghi che li avevano accolti, dove spesso misero radici. Ovviamente a partire furono soprattutto i giovani che, pur aiutando coi frutti del loro sudore le famiglie al paesello, di fatto impoverirono Civago della capacità di sviluppo. La strada, la corriera, simboli stessi del progresso economico certamente portarono molte cose che non esistevano, ma, paradossalmente, servirono a caricare le valige di tanti giovani che, non tornando, sottrassero forze e progettualità per il futuro. Mentre il settore del fondo registrò dunque tante perdite di atleti da iniziare un lento ma inesorabile declino, la discesa continuò a crescere, sia grazie ai sempre migliori attrezzi forniti dalle aziende produttrici, in particolare gli sci laminati e gli attacchi tipo Kandaar, sia per merito della naja, che a molti ragazzi insegnava a sciare con le tecniche più avanzate.

12. La curva a sci paralleli
Per quanto concerne il progresso tecnico dello sci alpino, senza dubbio la novità più importante fu l'adozione della tecnica degli sci paralleli: la curva a sci uniti, che permise a Toni Sailer nel '56 di vincere le tre medaglie Olimpiche di Cortina d'Ampezzo. E che, solo due anni dopo, i migliori atleti del campionato italiano C.S.I. erano in grado di riprodurre. A questa competizione partecipò anche un gruppetto di civaghini, come membri della delegazione reggiana: Adriano Gigli, Mariano Gigli, Pierino Gigli e Marcello Marchi, i quali, rientrati dalle gare, raccontarono agli amici del paese come i vincitori sciassero con gli sci uniti, destando tanta meraviglia che molti non credettero al loro racconto.
In quella occasione, Marcello comparve su un prestigioso settimanale: Topolino. Il servizio sui campionati italiani era corredato da una sua foto con addosso un pettorale incredibilmente sproporzionato per la sua statura, tanto che gli lasciava a malapena scoperta la punta del naso e quella degli sci, l'articolista chiosava scrivendo che questo miniatleta compensava la mancanza di statura con una tecnica eccellente. Nonostante l'incredulità destata dalle dichiarazioni dei ragazzini, la domenica successiva al loro ritorno tutti gli sciatori del paese erano in pista a provare la famosa curva a sci uniti: coloro che l'avevano vista di persona imitando i gesti, gli altri imitando i racconti dei gesti...'85 Questo esercizio venne ripetuto decine, centinaia e, dai meno dotati, addirittura migliaia di volte prima di riuscire ad ottenere dei risultati appena discreti.
Questo evento fu il primo che portò a considerare le gare come un costate punto di riferimento ai fini dell'aggiornamento dell'evoluzione tecnica e dei materiali, un momento di incontro delle diverse esperienze e ovviamente di "scontro" agonistico.

13. Un po' di disciplina 1979 - gara sci d'erba nella Spilunca
Finiti i tempi delle improvvisazioni, le gare di discesa iniziarono ad essere organizzate con tanto di regolamento, tracciato di gara e porte opportunamente segnalate ed ogni domenica avevano luogo nelle località della regione già dotate di impianti di risalita: Cerreto Laghi, Sestola, Corno alle Scale, Burraia di Campigna. Per i nostalgici, l'ultima gara di Civago alla vecchia maniera si disputò nel febbraio 1960 sul tracciato Perdino-Bora. Il salto della strada, posto ad un centinaio di metri dal traguardo fu fatale a tutti i migliori discesisti, che caddero su questo ostacolo a un soffio dal traguardo, e vinse a sorpresa un outsider: Beppe Marchi, il quale, sbilanciatosi nel terribile salto della strada, iniziò una spettacolare quanto rovinosa caduta che terminò oltre la linea del traguardo. Il vincitore, oltre alla soddisfazione della vittoria poteva vantare davvero un arrivo ad effetto, poiché aveva rotto entrambi gli sci, divelto i pali del traguardo nonché rovesciato il tavolo e le sedie del cronometrista che si era salvato a malapena.

14. Gli impianti e la squadra di sci alpino
I risultati agonistici del periodo '63-'67 furono abbastanza buoni, ma non tali da permettere allo Sci Club di conquistare le prime posizioni in campo regionale, la svolta avvenne nell'inverno del 1967, quando entrarono in funzione gli impianti di risalita a Civago, grazie all'opera di Raniero Romani, permettendo agli atleti locali di battersi alla pari con i migliori sciatori dell'Emilia-Romagna. agosto 1979 - gruppo sci d'erba
Nel 1968 si disputò a Civago una discesa libera del calendario zonale (regionale) e i Lupi ottennero il podio con Marcello Marchi, Adriano Romiti e Pierino Gigli, inoltre al 4° posto Graziano Gigli, al 6° Mariano Gigli e al 10° Moreno Gigli. Da quell'anno fino al 72-73 è un succedersi di primi posti o comunque di ottimi piazzamenti in classifica che consentono anche vittorie nella classifica a squadre. Questo gruppo di atleti fu il luogo della formazione tecnica dei futuri maestri di sci a Civago: Pierino Gigli, Marcello Marchi e Graziano Gigli accantonarono l'agonismo attivo per dedicarsi all'insegnamento e alla crescita del folto vivaio dei giovanissimi. A questi ultimi, infatti, iniziano ad essere dedicate una serie di competizioni, come nel 72 il Trofeo Appennina che, disputatosi a Civago, mise in luce come i civaghini non fossero all'altezza dei più forti in capo regionale, ma che riscosse un buon successo popolare, tanto che la maestra assegnò come tema agli scolari delle elementari il commento della gara. L'alunno Daniele Magnani commentava così "Domenica si è svolta a Civago una gara di sci molto importante, ma io, dopo essermi allenato intensamente per una settimana non ho potuto correre, perché, dicono, dono troppo piccolo. Ci sono rimasto molto male. Ma il mattino della gara mi sono alzato alle sei per vedere correre i miei amici: giunto alla partenza mi hanno fatto fare l'apripista. Sono partito come un fulmine e ho spinto fino all'arrivo con tutte le mie forze, tagliando il traguardo con una curva maestosa. Un mio vecchio amico che faceva il guardiaporte, mi ha detto che se fossi stato in gara mi avrebbe squalificato, perché avevo saltato una porta, mogio mogio, ho ripreso lo skilift ricacciando indietro le lacrime". La preparazione della squadra di giovanissimi iniziò a dare i primi frutti: Gaetano Romiti fu campione regionale di discesa libera nel 73 e Daniele Magnani, nella categoria inferiore, conquista il titolo di slalom e discesa. Nel 1977 fu il turno di Enrichetta Gaspari, certamente la migliore atleta in campo femminile, che dopo una serie di brillanti risultati si aggiudicò il titolo regionale di slalom gigante.
Nei due anni seguenti altri campioni regionali dello Sci Club Lupi con Daniele Magnani e Attilio Gaspari. Mentre i più grandi vincevano le gare, crescevano le nuove generazioni, dove spiccavano i risultati di Alessandro Gigli e Luca Romiti. La stagione invernale 1980/1981, prodiga di neve lo fu anche di buoni risultati per lo sci Club Lupi che portò alle finali nazionali FISI una rappresentanza di ben 4 atleti: Daniele Magnani, Attilio Gaspari, Luca Romiti e Alessandro Gigli. Le gare del Cerreto si aprirono con il primo e il secondo posto di Daniele e di Attilio, partiti tra l'altro con pettorali altissimi.
Se a livello nazionale questi giovani ben figuravano, non bisogna dimenticare che il gruppo era composto da molti atleti di altre categorie che competevano a tutti i livelli: la fase provinciale dei Giochi della Gioventù vide la vittoria di Ermanno Gaspari, il terzo posto di Paolino Giannasi e il 4 posto di Sabrina Gigli nelle bambine. Ai regionali nella categoria cuccioli Gigli Massimiliano arrivò secondo. Sempre in quell'anno vittoria di Luca Romiti nella circoscrizione Parma-Reggio-Modena e titolo regionale ad Alessandro Gigli in slalom gigante.

15. Buoni per tutte le stagioni
All'inizio degli anni '80 si diffuse poi lo sci d'erba, versione estiva dello sci alpino, che nella conduzione degli attrezzi, a dire il vero simili più a mezzi cingolati che a sci veri e propri, ripeteva il solito gesto tecnico. Quindi vennero riproposte nel campo della "Spilunca" gli allenamenti e le competizioni dell'inverno. Anche se in versione ridotta, data la brevità del tratto da percorrere, le gare erano circondate da un clima e da una tifoseria da spiaggia o almeno, data la località, da festa del gnocco fritto. Per facilitare la risalita un'estate venne allestita una magnifica manovia che, rumore e odore di gasolio a parte, dava alle manifestazioni la dovuta componente tecnologica.

16. Gli anni '80
La stazione invernale di Appenninia venne poi ampliata con la costruzione dell'impianto "Giovarello", quota 1650, nella stagione '83/'84. L'ampio dislivello, di 530 mt. che si venne a creare con la partenza degli impianti, dette la possibilità di realizzare la pista "Lamarella" che, per varietà dei passaggi e per la pendenza è ritenuta tuttora una delle più belle piste del nostro Appennino. Anche il livello tecnico richiesto per affrontare le piste di Civago divenne perciò più elevato, permettendo alla squadra di giovani, allenamenti di sempre migliore qualità.
La squadra, in quegli anni era formata da Gigli Sabrina, Gigli Alessandro, Gigli Monia, Marchi Roberto, Romiti Marcello, Romiti Luca, Gaspari Ermanno, Gigli Massimiliano, Magnani Andrea, Paolino Ginnasi, Gaspari bario. Fu in questa squadra agonistica che si formarono molti di coloro che poi diventarono maestri. Durante questo decennio la stazione di sci di Appenninia fu all'avanguardia in campo regionale sotto molti aspetti: dall'innevamento artificiale all'accoglienza turistica di alto livello. L'Hotel "Tana dei Lupi" faceva da traino al turismo per il paese intero, e dal punto di vista delle competizioni fu anche per merito della buona fama della stazione che il Comitato Regionale della FISI scelse nel 1987/1988 la stazione per organizzare i campionati zonali ragazzi-allievi a Civago. Appenninia aveva già più volte ospitato delle gare, e anche negli anni seguenti avrebbe proseguito in questa attività, ma mai di questo rilievo. Il podio di tutte e tre le discipline della categoria allievi maschile fu conteso dai due migliori atleti di quegli anni: Roberto Boselli di Sestola e Alessandro Fattori di Schia, allora conosciuto col soprannome di "veleno", che sarebbe diventato uno dei migliori discesisti italiani e avrebbe vinto in Coppa del Mondo la discesa libera di Kitzbùel.

17. Un'allegra brigata Gruppo giovani e ragazzi
La squadra dello sci club negli anni '90 era composta da Luca Manini, Matteo Schenetti, Enrico Gigli, Andrea Ferrari, Stefania Gigli, Giorgio Nardini, Matteo Davoli, e tra i più giovani Silvia Gigli, Benassi Chiara e Vittorio, Marmiroli Francesco, Gaspari Alessandro, Gaetti Andrea, Michele Corti e Cesare Cappelletti. Questo gruppo ha potuto allenarsi e gareggiare sotto la direzione tecnica di Alessandro Gigli anche grazie al contributo dello sponsor "Ferrari G.B.W."; le esigenze economiche della pratica agonistica dello sci hanno iniziato proprio in quel periodo a diventare più pressanti e non più sostenibili soltanto dalle famiglie.
Lo sci, infatti, dai suoi esordi, si era profondamente trasformato: lungi dall'essere un mezzo di trasporto non era nemmeno più alla portata di tutti, anzi i costi delle attrezzature e della pratica dell'attività diventarono consistenti, al tempo stesso non era più possibile pensare all'insegnamento e all'allenamento delle nuove leve soltanto con il volontariato dei maestri, come sino a questo periodo si era fatto e lo sponsor si è così impegnato a venire incontro a questo mutamento. L'era delle sponsorizzazioni per lo Sci club Lupi si è aperta in ritardo rispetto ad altri club della regione che, meglio organizzati e situati in zone più ricche, già venivano alle gare con i pulmini pieni di scritte pubblicitarie. Il massimo di mezzo di trasporto collettivo che, in quel periodo, lo sci club riuscì a rimediare è stato lo scuolabus giallo del Comune di Villa Minozzo: siccome la settimana di allenamento si teneva prima dell'inizio della scuola, il Comune lo aveva prestato per andare ad allenarsi al Monte Bianco.
Le settimane estive erano stabilite in accordo con gli altri sci club, di modo che gli allenatori regionali potessero, durante quei periodi, tenere d'occhio gli atleti migliori fuori dalla squadra regionale, quindi il lunedì mattina lo Sci club Lupi Civago si presentò di buon ora col suo mezzo speciale nel piazzale già affollato della funivia per il ghiacciaio suscitando l'ilarità generale.
Leggendo l'elenco di questi nomi si nota come, per la prima volta, molti cognomi non siano originar! del paese, infatti, per i citati motivi di cambiamento sociale ed economico, da diversi anni lo sci non era più solo uno sport da valligiani ma era diventato piuttosto una disciplina per coloro che avevano passione e sufficiente disponibilità economica; l'esistenza comunque di una stazione di sci a Civago continuava a favorire la continuità generazionale con i primi sciatori del paese.
La squadra ha partecipato a tutti i circuiti di gara nelle varie categorie, riportando risultati di prestigio sia a livello di squadra, sia dal punto di vista delle individualità e caratterizzandosi per il forte spirito di gruppo ed i legami di amicizia anche in ambito extrasportivo. Anche questa esperienza ha portato quattro ragazzi a diventare maestri di sci.

18. Nuovi impegni e nuove generazioni
La stazione sciistica di Appenninia, dopo alcuni passaggi di gestione, è attualmente gestita direttamente dallo Sci Club, che, per il forte legame con il paese e con la stazione stessa, ha deciso di assumersi questo onere, sottraendo energie e mezzi all'attività agonistica. Quest'ultima in effetti è limitata al gruppo degli inossidabili quanto imbattibili vecchietti Gigli Pierino, Gigli Mariano, Gigli Graziano e Cattalini Emilio e a quello dei ragazzini, composto da Silvia Fiorini, Maffei Luca, Maffei Daniele, Monti Matteo, Monti Simone e Gaspari Niccolo, il lupetto più promettente che, nell'anno dell'esordio nelle gare si è qualificato per la finale nazionale del Trofeo Pinocchio.

19. Gare e competizioni
Fin dal 1952, anno della prima affiliazione al C.S.I., lo sci club Lupi ha sempre partecipato ai circuiti del centro Sportivo, riportando innumerevoli vittorie in ambito provinciale, regionale e nazionale, con quattro titoli italiani e l'intero podio della categoria Master ai campionati italiani di Folgaria del 2005. Da sempre, quando le condizioni lo hanno permesso lo Sci club Lupi ha organizzato gare di ogni tipo nella stazione di Civago, apprezzata dagli allenatori per la qualità tecnica e da tutti i partecipanti per la buona cucina di Donano Manini.

20. Conclusioni
Durante gli oltre cinquant'anni di esistenza dello Sci Club molte persone hanno contribuito alle attività dello Sci Club Lupi Civago, a tutti i precursori, gli atleti, i maestri, gli amici, gli sponsor ed i simpatizzanti va un caloroso ringraziamento e un ricordo affettuoso a quegli amici che non sono più con noi: Franco, Nino, Adriano, Attilio, Alessandro, Francesco Sghedoni e Raniero Romani

21. I presidenti

-  Romiti Sauro            1950-1954
-  Sghedoni Francesco        1954-1959
-  Braglia Gemello        1959-1965
-  Romani Rainero        1965-1970
-  Magnani Remo            1970-1971
-  Romiti Adriano        1971-1973
-  Gigli Graziano        1973-1975
-  Caniparoli Tito        1975-1976
-  Gigli Valentino        1976-2001
-  Marmiroli Piergiorgio    2001-2004
-  Fiorini Sergio        in carica
      

22. I Maestri di sci

-  Marchi Marcello
-  Gigli Pierino
-  Gigli Graziano
-  Magnani Daniele
-  Gaspari Darlo
-  Gigli Alessandro
-  Romiti Luca
-  Gigli Massimiliano
-  Manini Luca
-  Ferrari Andrea
-  Gigli Enrico
-  Schenetti Matteo
-  Sentieri Samuele
-  Sentieri Annalisa
-  Sentieri Stefano
-  Cantini Chiara

23. I campioni regionali

Nome            categoria     specialità


Romiti Gaetano         ragazzi     slalom speciale
Magnani Daniele     giovani        slalom speciale - discesa libera
Gaspari Enirichetta     giovani        slalom gigante
Gigli Alessandro     ragazzi        slalom gigante
Ferrari Andrea         giovani        super gigante
Gaetti Andrea         cuccioli    slalom gigante
Gigli Graziano         master        slalom gigante
Gigli Giampietro     master         slalom gigante
Gigli Mariano        master        slalom gigante
            
               
24. Atleti qualificati a finali nazionali

Magnani Daniele
Gaspari Attilio
Gaspari Enrichetta
Gigli Alessandro
Romiti Luca
Gaspari Ermanno
Gigli Stefania
Gigli Enrico
Ferrari Andrea
Benassi Vittorio Gaetti Andrea
Miari Gabriele
Gaspari Niccolo