Civago, il violino e tanta passione per la musica

Civago, il violino e tanta passione per la musica:
piccola intervista a Davide Gaspari.

 

Ciao Davide. Due parole intanto per presentarti ...

Mi chiamo Davide Gaspari. Sono nato nel 1989 a Civago dove abito, un piccolo paese di montagna nel comune di Villa Minozzo (Reggio Emilia).

Ho frequentato il Liceo Scientifico a Castelnovo Monti, mi sono diplomato l'anno scorso e ora sono iscritto al secondo anno di Marketing e organizzazione d'impresa presso l'università di Modena e Reggio.

La passione per la musica come nasce …?

La mia avventura con la musica è iniziata circa 6 anni fa, sui 14 anni. Già da qualche anno avevo cominciato a suonare la chitarra per conto mio, da autodidatta. Anche perchè in famiglia c'erano molti strumenti musicali. Mio papà, Gabriele, è un grande appassionato e quindi avevo ampia scelta. E alla fine però la scelta è caduta sull'unico strumento che in casa non c'era: il violino.

Come ci sei arrivato ?

Verso i 14 anni mi sono iscritto ad un corso musicale a Villa Minozzo, dove si potevano scegliere vari strumenti: chitarra, violino e pianoforte. All'inizio ero orientato alla chitarra perchè avevo già cominciato per conto mio. Poi però ascoltai l'insegnante di violino - Ezio Bonicelli - e mi piacque veramente molto. Anche mio fratello Francesco disse: "Perchè non proviamo il violino; è stato tanto bello il concerto di Ezio ...?

[Gabriele Gaspari, ingegnere di professione, è un vero polistrumentista: fisarmonica, chitarra, tastiera, clarinetto. E anche il fratello di Davide, Francesco, di qualche anno più giovane, ha anche lui iniziato da qualche tempo lo studio del violino. Ezio Bonicelli, di Villa Minozzo, insegnante di violino, componente degli Üstmamò, amico e spalla musicale di Giovanni Lindo Ferretti in diverse circostanze.]
Con Ezio Bonicelli e il fratello Francesco
E così comincio il violino ... All'inizio non era di grande impegno: una lezione, una volta la settimana ... Dopo qualche mese invece ho cominciato a studiare all'Istituto Musicale Claudio Merulo di Castelnovo Monti, che ho frequentato per 3 anni.

E qui sì che è diventato un bell'impegno: mediare fra la scuola, il conservatorio e la distanza del  paese  voleva dire fare 3 ore di corriera al giorno. Partivo la mattina alle 6 e tornavo a casa con la corriera delle 8 di sera. Una cosa piuttosto impegnativa. Ed è stata solo la passione che mi ha consentito di fare tutto questo.

Dopo questi 3 anni al Merulo - molto importanti - mi sono iscritto all'Achille Peri di Reggio Emilia, che è un Istituto Superiore di Studi Musicali. Sono stato accolto nella classe del maestro Alessandro Ferrari, con cui mi trovo molto bene e adesso sono tre anni che frequento l'Istituto.

Hai già suonato in concerti pubblici?

Ho fatto diversi concerti in quartetto, in trio e in formazioni orchestrali, sia in diversi comuni della montagna che a Reggio, in Ghiara e in altre chiese della città, e in qualche teatro in regione come all' Antoniano di Bologna.

Ti ho visto suonare e oltre la capacità, vedo che ti fai molto prendere …?

Ogni concerto è sempre emozionante: ho un carattere abbastanza emotivo e quindi ogni concerto mi porta nuove sensazioni. La musica mi "prende", e quando suono oltre alla testa partecipo anche con il corpo.

Attualmente su cosa ti stai esercitando ?

Sto studiando il Concerto per violino e orchestra in Re maggiore di Ciajkovskij, una pietra miliare del concertismo violinistico, assieme alle composizioni di altri autori come Felix Mendelssohn o Paganini . Posso dire che lavorare su questo concerto è già un bel traguardo.

Quanto tempo ti occorrerà per prepararlo ?

Penso che lo terminerò non prima del maggio 2010; sono 3 tempi per oltre 35 minuti di musica.
E' una bella salita: farlo bene tutto, occorrono anni di esercizio e studio.

[ Undici mesi di preparazione, rendono bene l'idea della difficoltà e della costanza di impegno richiesti da questo pezzo. Ciajkovskij completò la partitura agli inizi del 1878, con la collaborazione del violinista Joseph Kotek, che doveva essere anche il primo esecutore, scelto dallo stesso Cajkovskij, ma all'ultimo momento non se la sentì di eseguirlo a causa delle difficoltà tecniche.
Un altro grande concertista, il famoso Leopold Auer, a cui la composizione era stata in un primo momento dedicata, lettane la partitura sentenziò che era ineseguibile e si rifiutò a sua volta di suonarla. La prima esecuzione avvenne 3 anni più tardi a Vienna ad opera del violinista Adolf Brodsky, a cui Cajkovskij dedicò la partitura.
]

Mi risulta, però, che non suoni solo musica classica ...

Sì, faccio anche concerti di musica leggera, anche se "leggera" non credo sia la parola giusta. Con mio papà e cinque amici abbiamo creato un tributo a Fabrizio De Andrè, "Nuvole barocche". Abbiamo portato la musica e le canzoni di del Faber in molti paesi della nostra montagna.
Ci divertiamo sicuramente molto ...

[Il 19 agosto di quest'anno, il gruppo ha suonato sulla piazza di Civago, davanti praticamente a tutto il paese: grande accoglienza e tanti applausi per tutto il gruppo, ma in particolare per i riff di violino di Davide. Lo spettacolo è stato ripreso dallo studio mobile della Cast Television di Riccardo Magnani, che produrrà anche un DVD dell'evento]
Con gli amici di Nuvole Barocche
Come vivi il rapporto tra la musica classica e la musica pop ...?

La musica classica la vedo un po' come un'antenata: la bisnonna, la trisnonna di ciò che è diventata la musica oggi. Se fossimo nati nel 1600 o nel 1700 la musica di allora, quella di Bach o di Mozart, sarebbe stata la musica "leggera", tra virgolette, quella di moda nel tempo.
Quella era insomma la trisnonna della musica che si fa oggi ...

Non senti quindi una separazione tra musica classica e pop, tra musica "alta" e musica di ascolto quotidiano ...?

Sì, non sento separazione. Credo nella musica. Anche se ci sarà sempre qualcuno che farà distinzione tra musica colta e musica non colta, cosa che direi è un fatto soggettivo.
La musica classica certamente richiede uno studio maggiore; per entrare in una orchestra, per suonare Mozart o Beethoven è necessario molto studio.
Suonare una canzone - non vorrei dire eresie - ma a me sembra che necessiti di una preparazione non così alta. Però io non vivo distinzioni tra questi ambiti musicali.

Dove hai suonato classica di recente? Hai qualche data in programma nel prossimo futuro?

Certamente con il nuovo anno di studi farò qualche altro concerto, ma per ora di date non ne ho. Il concerto più recente l'ho fatto al circolo Rotary di Reggio, in una formazione da camera, e abbiamo eseguito il Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, il pezzo più celebre di questo compositore di fine 800.

Ti ho sentito, in famiglia o con gli amici, parlare in dialetto civaghino ...

Per me il dialetto è molto importante; ritengo che sia una tradizione che non può andare perduta. Purtroppo molti giovani non lo praticano tanto. Per me è una cultura, legata al passato, è una cosa che ci appartiene, ci caratterizza e credo che non dovrebbe andare persa, senza provare a farla vivere ancora.

Come hai vissuto l'abitare in un piccolo paese di montana, nel contatto con gli ambienti scolastici e di studio che frequentavi …?

Quando frequentavo le superiori e studiavo il violino, mi sentivo un po' fuori dal mondo. Ero l'unico della montagna che faceva ogni giorno su e giù con la corriera ... Qualche compagno di scuola, sapendo che studiavo anche musica,  mi diceva: "ma cosa lo fai a fare? Che fatiche fai per niente ...". Adesso invece mi sto togliendo delle belle soddisfazioni, e sono veramente contento di aver fatto tutti questi sacrifici.

Alla fine, io sono di una opinione. Credo in una cosa: quando si fanno dei sacrifici, vengono poi sempre ripagati. I sacrifici credo che non si facciano mai per niente. Le cose belle non possono piovere dal cielo, così, per grazia ricevuta.

Con quale strumento suoni attualmente ...?

E' un violino della liuteria Arturo Virgoletti di Canossa, un liutaio della nostra montagna conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, cresciuto prima alla scuola del parmense Ferdinando Garimberti e poi alla bottega del cremonese Francesco Bissolotti.

Domani come ti vedi ...?

Il sogno è sempre quello, di vedermi con un violino in mano. Io ci spero, ci provo, studio e spero di riuscire ...


a cura di Willer Barbieri