Coccino

Il lunedì di Pasqua, ogni bambino prima di recarsi alla messa portava con sé due o tre uova sode colorate.  Al termine della funzione religiosa i fanciulli si riunivano nel cortile della chiesa e “si sfidavano a coccino”: ognuno estraeva il proprio uovo ed a turno batteva leggermente su quello dell’amico. Colui che riusciva a rompere quello dell’altro era il vincitore e il premio era proprio l’uovo del vinto. Al termine della gara ogni bambino tornava a casa col proprio bottino.
Una variante infantile del gioco era costituita dal “ruzzlìn”, ove lo scontro dei gusci non avveniva tra le mani, ma alla fine di una discesa erbosa dove le uova erano lasciate appunto ruzzolare.
Anche gli adulti facevano la loro gara di coccino, la quale si svolgeva o in famiglia a fine pranzo o nelle osterie.
La gara degli adulti iniziava con una conta, per decidere chi doveva partire, e chi avrebbe preso il primo uovo della fila disposta in terra; mentre gli altri partecipanti attendevano il loro turno. Le uova vinte venivano poi consumante in compagnia tra risate, canti e bicchieri di vino.