A mia madre (*)

Là dove il cielo al mare si confonde
di rosea luce si dipinge a sera.
E’ l’ora in cui mia madre si nasconde
il volto in seno e dice una preghiera.


Triste una lieve nenia si diffonde
forse è il mare che bacia la scogliera
O forse è il pianto abbandonato all’onde
di donna che pel figlio suo dispera.

Mamma…..Nei tuoi passati sessant’anni
già troppo il ciglio t’irrigò la guerra.
Ora non lacrimar sui miei vent’anni.

Mamma….. Pure mi è madre Itala terra,
e vêr chi le donò cotanti affanni
anche il mio braccio, è giusto, oggi si sferra.

Bordo “Eugenio” Malta 13/09/1943

("Sonetti")