Evviva Cadelponte

Evviva Cadelponte che troneggia
sopra le case di Bortolaccino
ed alla festa impavido riecheggia
i dischi del sonante macinino
perchè il ragazzo abbracci la ragazza
sotto la chiesa sconturbata in piazza.

        Ma via, che cosa c'è di sconveniente
        a fare quattro salti col controllo
        della curosità di tanta gente?
        Ecco, guardate come allunga il collo
        il campanil con tutte le campane
        vedendo svolazzar tante sottane.

Del resto questa gioventù sfrenata
sta meglio qui che dietro  qualche siepe.
La Loredana è tanto elettrizzata
che sembra fare la réclame al pepe:
Bravissima, si vede molto bene
che ha il sangue di suo padre nelle vene.

        E guardate quei due: Son tanto belli
        che li ammira perfino la Santina.
        Lei con il sole d'oro nei capelli,
        lui coi capelli nella brillantina
        ballano un tango lento all'italiana:
        Lui Maurizio si chiama, lei Silvana.

Ecco la Marilù, quell' avvenente
fanciulla dall'estatico sorriso
fatto di nulla, quasi trasparente.
Marilù, sembri un fior del paradiso.
Molto gentile il fiorellin del cielo
che per ricordo ci lasciò lo stelo.

        Ma tutto è grazia, tutto è gentilezza
        a Cadelponte, tutto è delicato,
        e se dovesse scorrere la lezza
        sopra la quale è stato fabbricato
        piangerebbe ogni cuor di Civaghino
        specie per Marco e per il suo violino.

Nessuno mai potrà dimenticare
tutta quella struggente nostalgia
che invade, se il maestro elementare
attacca la soave Ave Maria
che pure il grande Shubert che la scrisse
piangerebbe anche lui se la sentisse.

        Ma se la briglia inghiotte Cadelponte
        prima che il suo ricordo si disciolga
        ne passerà dell'acqua sotto il ponte.
        Difatti chi è che non conosce l'Olga
        o il nobile ministro del tesoro
        della cooperativa di lavoro?

E chi non sa che abbiamo la Rosina
di Edmondo e il forno elettrico e la Posta
e l'Ermida e Pacì e la scarlattina
che prenderanno quelli della Costa
per queste cose che tutti lo sanno
noi ce le abbiamo e loro non ce l'hanno?

        E chi volete scordi l'allegria
        che qui troviamo spesso e volentieri
        nascosta in generale all'osteria
        in fondo, in fondo al culo dei bicchieri?
        Ma come è mal nascosta poverina
        dentro a quelli di Nando e della Mina.

Tutti quindi la trovano senz'altro
e la tengono fino all'indomani,
solo Renato la darebbe a un altro
quando la moglie agli occhi alza le mani
che gelosa com'è dell'allegria
non vuol vederlo in quella compagnia.

        Oh, intendiamoci, quanto riferito
        può capitar benissimo a chiunque
        non esistendo perla di marito
        che con la moglie non arrivi al dunque,
        e deve ancora nascere la sposa
        che anche dell'allegria non sia gelosa.

Perciò mariti, quando litigate
non importa gridar "brutta civetta"
o prendere la moglie a bastonate:
Si viene a Cadelponte a far vendetta!
Si viene qui al paese di bengodi
dove la Tilde compromise Lodi.