Via dell'amore

Se chiudo gli occhi vedo tutto rosa
e là nel sole ecco la strada bianca
che ascolta brontolare la fontana
di Bortolotto.

        Via dell'Amore in pieno mezzogiorno
        come una volta. Quante corse al sole,
        che dolci attese, quanti cani al vento,
        quanti sospiri

e quanti bimbi, quanti. Rumorosi,
lieti, vivaci. Ragazzetti scalzi
e scarmigliati e fanciullette in boccio
timide, brave.

        Liana ricordi? Fresca e luminosa
        e svolazzante mi chiamavi e illusi
        d'essere grandi ma ugualmente allegri
        s'andava all'acqua.

Sopra il muretto della piazza, all'ombra
del grande noce ancora verdeggiante
ci fermavamo cinguettando attenti
e sottobraccio
    
        e all'orologio nuovo della torre
        volava il tempo, tanto ci piaceva
        sentirci addosso gli occhi dei curiosi
        di Cadelponte.

Tu, già carina e orgogliosetta, avevi
nel malizioso sguardo un scintillio
che rifletteva qualche vago sogno
dell'avvenire

        ma ti scioglievi e mi sfuggivi, quando
        maestosamente, dietro al campanile
        spuntava lenta la tonaca nera
        di Don Vincenzo.


Oh bravo prete,la cui ombra quasi
tutti angioletti ci faceva, tanto
che mi specchiai nell'avvenire anch'io
con il tricorno

        tu lo sapevi che alla prima volta
        ritornavamo vispi demonietti
        e ancora bimbi giocavamo ai grandi
        facendo fiasco.