Morale novecento

Quella signora bionda che d'estate
viene in villeggiatura da Bologna
tutte le furie in corpo ha scatenate
e rossa in viso e piena di vergogna
strilla e cerca di prendere a sassate
un vecchio can bastardo con la rogna
frustandolo col guinzaglietto rotto
dalla cagnetta che gli sta di sotto.

        Mi avvicino ridendo alla ragazza
        inviperita e dico: "Lasci fare,
        per due cani che fan l'amore in piazza
        è inutile arrabbiarsi, non le pare?"
        "Ah, si?" dice."E il prestigio della razza
        e l'onore e l'esempio e insomma tutto...
        Va via cagnaccio, via cagnaccio brutto."

E sempre agitatissima e furiosa
frusta la coppia che però non cede
e allora mi urla: "E lei faccia qualcosa
e non rida, non rida... Ma non vede
che porcheria, che roba disgustosa?
Oh San Petronio cosa mi succede.
Va via cagnaccio brutto con la rogna."
Ma quello invece neanche se lo sogna.

        Allora dico: "Guardi che in montagna
        essendo questo il tempo dell'amore
        non ci facciamo caso se la cagna
        di lusso accetta un cane da pastore.
        Lasci fare, per loro è una cuccagna,
        lasci fare, non scomodi l'onore,
        oggi che dalla sera alla mattina
        la Signora si sveglia Signorina."

"E poi guardi, ma guardi che bellezza:
adesso la morale di Catone
l'hanno gettata dentro l'immondezza
e noi per festeggiare l'occasione
canterellando - Buongiorno Tristezza -
berremo: "cioccolato a colazione"
e per finire mi dirà, lo sento,
di fare a quei due cani un monumento."