Gioventù moderna
Ecco l'estate, arrivano le ferieche voleranno via con tanta fretta
allo studente con la fuoriserie
che porta sempre a spasso l'amichetta
e a ottobre almeno cinque o sei materie:
Bravissimo, fai bene, dammi retta
non studiare nemmeno una parola:
l'età più bella è quella della scuola.
E arriva il giovanotto zazzeruto
con la camicia larga a quadrettoni
svolazzante su quello strano imbuto
infilatosi al posto dei calzoni.
Eppure quello lì, con lo sternuto
della moto cui balza a cavalcioni
a quante pupe accende dentro il fuoco
soltanto che Marlonbrandeggi un poco.
Povere pupe che dentro lo stretto
pantaloncino rosso, verde e giallo
e coi capelli corti alla maschietto
e la boccuccia tinta di corallo
assomigliate tanto a quel tipetto
che fa voltare il vecchio pappagallo
dal fischio pronto sulla storta bocca
come volesse dir: sotto a chi tocca.
Sotto a chi tocca. Forse la fischiata
la disintegrereste volentieri
mentre allungate un po' la camminata
ma poi nei vostri piccoli pensieri
si fa la luce: "Bravo, mi ha notata"
e fra le gioie d'intimi piaceri
intascate ridendo anche i coralli
nei calzoncini rossi, verdi e gialli.
Gioventù, gioventù di questa strana
era dal microscopico bikini
che appare a scatti sotto la sottana
di certe bambolette molto fini
amanti della danza americana
e quindi dei moderni ballerini
che spesso, ma che bel divertimento,
le fan volare col le gambe al vento.
Però guardando bene, è proprio strano
che questa gioventù fatta di fuoco
(se ne sente il calore da lontano)
con tanta grazia si rinfreschi un poco
sopra l'ali di un ritmo americano?
Con più lo guardo e più mi piace il gioco
che fan le gonne delle ballerine
sopra le immacolate mutandine.
Che agilità, che splendidi ginocchi.
Evviva il rock and roll, viva le ferie
viva la nostra gioventù coi fiocchi,
lo studente bocciato in più materie,
il bullo colla zazzera sugli occhi,
la pupa carozzata fuoriserie,
evviva il pappagallo della strada
e il mondo intero,vada come vada.