Una commedia
Questo atto unico "Quattro chiacchiere in famiglia” è contenuto in un unico quaderno, che mi ha consegnato Franco Monti, nipote di Ralfo, un quaderno di quelli con la copertina nera e il taglio dei fogli rosso. Porta la data Agosto 1951, e la località Oceano Indiano. Ralfo aveva 26 anni.
Il testo è scritto con calligrafia chiara, elegante, senza correzioni e varianti. E' davvero difficile dire se si tratti di una trascrizione del primo abbozzo, oppure se si tratti proprio di una scrittura di getto, tutta d'un fiato. Si notano cambi d'inchiostro alla stilografica, ma nessuna cancellatura o riscrittura. Per chi ha qualche dimestichezza con le poesie di Ralfo, per chi ne conosce la facilità e felicità inventiva, non sarebbe sorprendente sapere che Ralfo abbia pensato "mentalmente" l'intreccio e poi lo abbia steso, inventando al momento spunti e battute. Anche perchè è risaputo che Ralfo aveva / ha scritto altre commedie, alcune anche rappresentate nel teatrino di Civago, di cui parla anche in
questa commedia.
L'intreccio è semplice: una festa alla buona di alcuni ragazzi e ragazze del paese, con la presenza anche di due "villeggianti" di città. Ed è il prestesto per mettere in scena i contrasti tra la vita di paese e quella di città, per farsi beffe delle nuove "mode", per fare l'inventario di tutto quanto "manca" nel paese, per motteggiare politici e amministratori, per inventare situazioni comiche in un contesto in cui non mancano le situazioni tipiche del teatro, incluse "rivelazioni"a sopresa.
Certo, la commedia è stata scritta per i propri compaesani. Ralfo non "spiega" allusioni, personaggi e situazioni; e quindi richiederebbe una conoscenza della vita a Civago in quegli anni. Tuttavia, almeno per me che l'ho trascritta e che a Civago non c'ero, risulta una lettura fresca, e a tratti con spunti di autentica comicità.
Intanto l'abbiamo raccolta e la mettiamo a disposizione di chi voglia leggerla. (Willer Barbieri)
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