Il sogno (**)
Solo fra cielo e mar, la nostalgia
vedo spesso, mi afferra per la mano
e mi trascina fino a casa mia.
Esco. Una volta andavo a Ronfrapano
adesso vado in cerca degli amici
e davanti al caffè trovo Luciano
"Ciao Luciano, che fai? Cosa mi dici?"
"Vegeto. E tu?", "Mi annoio in traversate,
invidio gli impiegati degli uffici
e sogno le tranquille ore passate
in casa tua, fra un litro di buon vino
e una padella colma di bruciate.
Vedo Graziella intorno al lavandino
fra piatti ed acqua fresca dei miei monti,
Silvio è in lettura, scherza Edda con Lino.
Tua madre dice:"Quando sono pronti
i gnocchi, i castagnacci o la polenta
in casa mia non tornano più i conti.
Son la nonna più amata e più contenta,
son la mamma più mamma trà i vicini
ho avuto venti figli e sembran trenta.
Son tutti figli miei, grandi e piccini
a mezzogiorno, tutti miei parenti
senza contare i vari Serafini.
Ride Lucia e sorridono i resenti,
Marzia corre ogni tanto dietro al naso
tuo padre, serio, accorda i suoi strumenti.
Giunge dall'alto e forse non a caso
precisamente sopra la mia testa
lieto e solenne il tintinnio di un vaso
e l'Elia dice:"Maria Grazia è desta".
(Golfo di Guinea Equatore - 27-28/01/1952)