Malinconia
Anna ricordi quella sera tardiche indugiavamo sotto il campanile
e all'improvviso scese il Paradiso
dentro di noi?
La luna in cielo adagio si cullava
e civettando fra due nubi rosa
come rideva. Non l'ho vista mai
ridere tanto
come in quell'ora che stringendo al petto
l'estasi pura, molto arditamente
a bocca chiusa ma con gli occhi aperti
ci baciavamo.
E poi ricordo che più tardi, a letto
solo ma sveglio, incredulo temevo
di aver sognato, mentre già sognavo
il nuovo incontro
ma non sapevo che ti avrei veduta
venir volando sulle scarpe nuove
dai tacchi alti. Quelle di vernice
della tua mamma.
E anch'io calzavo le scarpette a punta
di mia sorella, dato che mio padre
mi nascondeva per non farmi uscire
le scarpe mie.
Malinconia, malinconia soave,
vecchi ricordi al cui piacere dolce
l'anima beve: ne rimane un vago
sapor di pianto.
Una carezza a questo vecchio cuore
che fu ragazzo, questo vecchio cuore
felice è vero ma però tranquillo
più dell'antico.
Questo mi manca: l'ansia e la rimpiango.
Questo mi manca: ritornare ancora
nei vecchi luoghi e ritrovarci ancora
il vecchio incanto.
Ma più non posso, lieto fra le coltri
pianger d'amore o cogliere il piacere
che riesce a dare solo una boccuccia
baciata mai.