Lassù al paese (**)
Lassù al paese ch'ebbe la fortunadi battezzarmi, non son io soltanto
persona rispettabile. Più d'una
se non val più di me, vale altrettanto,
e c'è perfino chi lascia per via
addirittura il saggio Geremia.
Chi sia bene lo sa ogni Civagino
e chi a Civago è stato a villeggiare.
E' l'uomo degli affari del mulino
che all'occorrenza un dente sa cavare
e se manca un perito ad un notaio
corre a cavarci da qualsiasi guaio.
E pur se molto non si fa vedere
all'alba del consiglio comunale
è pronto a dar consigli al consigliere.
Perchè, pur se finora è andata male,
come nei sogni che lui fa sovente
sindaco ancor non è, ma già si sente.
Fu della commissione e poi di tanti
altri incarichi. Adesso ha la mania
di truccare a dovere i commedianti
perfezionati dalla sua regia,
quantunque debba fare il cartolaio
e a tempo perso pure il calzolaio.
ma, ahimè, il lavoro deve stare spesso
ad aspettarlo. Questa o quella piva
c'è sempre. O deve correre a un congresso
o a ispezionare la cooperativa.
Forza Civago,avrai con figli tali
la strada, nonostante Carnevali.